L'impiego del polietilene a bassa densità per la produzione della nuova generazione di borre plastiche, ha garantito costanza di rendimento e il massimo delle prestazioni balistiche. Con le nuove borre si è eliminato totalmente il borraggio tradizionale, riducendo tempi e costi di caricamento. E' venuta meno la "sudditanza" ai fattori climatici, come umidità e variazioni di temperatura. Anche i problemi di tenuta dei gas, sono stati completamente risolti. L'attuale produzione di borre plastiche si divide in due macro categorie: le borre biorientabili e le borre contenitore. Le prime sono caratterizzate da un monopezzo, che assolve sia la funzione di contenimento dei gas che di ammortizzatore. Vengono impiegate nel caricamento di quella tipologia di cartucce, che prima utilizzava il borraggio in feltro/sughero, replicandone il comportamento ma non i difetti ad eccezione della deformazione dei pallini. Le seconde invece, sono dotate di petali a frammentazione programmata, lungo il perimetro superiore della borra. La funzione dei petali è quella di preservare i pallini dalla deformazione, dovuta allo sfregamento lungo la canna e nelle strozzature. Più avanti affronteremo le differenze tipologiche tra borre, il compito che sono chiamate ad assolvere e come devono essere correttamente caricate.
"L'introduzione dei componenti in plastica ha determinato un rapido progresso della cartuccia a pallini per prestazioni balistiche, costanza di rendimento, resistenza agli effetti negativi delle avverse condizioni climatiche." A. Granelli (Polveri, Dosi e Cartucce)
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