martedì 2 febbraio 2016
Introduzione
Al giorno d'oggi è sempre più facile attingere notizie sulla ricarica, grazie alla diffusione in rete di forum e social ad essa dedicati. Ma con la stessa facilità, ci si può imbattere in presunti e auto dichiarati esperti, tiratori di piattello di bassa caratura che si ergono a professori con cacciatori e ricaricatori, commercianti travestiti da utenti e tanto altro ancora. Purtroppo il grande Granelli non è più presente tra noi, per mettere alla berlina questo variegato mondo, fatto di approssimazione, ignoranza e mania di protagonismo. Le sue opere sono introvabili e chi le possiede, le studia e le conserva gelosamente. La caccia e la balistica ormai sono vittime di mode commerciali, messe in opera per movimentare un mercato fermo e in forte riduzione. Scioccamente chiediamo all'oste se il suo vino è buono e ancora più stupidamente siamo disposti a credergli. Canne che "non uccidono", piombo caldo e freddo, fattori climatici, congiunzioni astrali sfavorevoli e giorni nefasti. Queste sono le principali argomentazioni per spiegare un fenomeno banalissimo, ovvero una cartuccia caricata male! Ebbene si, il fulcro della questione è proprio la cartuccia, croce e delizia di ogni Cacciatore.
"L'impiego di cartucce con carica di piombo relativamente bassa, nei confronti del calibro del fucile, si va estendendo .... come la servile obbedienza di molti cacciatori allo moda e all'abitudine di questo periodo storico." A. Granelli (Polveri, Dosi e Cartucce)